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Un femore rotto e poi guarito

Margaret Mead, famosa antropologa, ad uno studente che le chiedeva quali fossero i segni della nascita della civiltà in una cultura antica, rispose rispose: un femore rotto e poi guarito. Infatti, spiegava poi, nel regno animale nessuno sopravvive in queste condizioni. Un femore rotto e poi guarito è il segno che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi. Concludeva affermando che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui inizia la civiltà.

Paola Argentino, medico e psichiatra, commenta che questa visione integrata e olistica dell’essere umano supera la millenaria diatriba e contrapposizione tra scienza e fede, medicina e teologia, non più scisse, non più pensate come ossimori, ma unificate proprio attraverso il concetto di spiritualità del prendersi cura.

Dino Dozzi, frate cappuccino

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