Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta introducendo l’umanità verso una nuova rivoluzione antropologica, e quando si parla di questi argomenti normalmente ci si divide all’interno di due poli: da una parte c’è chi saluta ogni innovazione tecnologica come la panacea di tutti mali, dall’altra invece c’è chi vede in questi nuovi strumenti quello stesso male che i primi vorrebbero combattere. Molto probabilmente, la verità sta nel mezzo, come sempre.
Anche san Francesco ha vissuto in un’epoca di profondo cambiamento, sapendone cogliere gli elementi positivi.
Oggi un discepolo di Francesco e amico del Festival Francescano, padre Paolo Benanti, con autorevolezza parla alla comunità scientifica proponendo “un’algoretica”, un’etica cioè che regolarizzi gli algoritmi di questi nuovi strumenti. Se anche Elon Musk è d’accordo con un “approccio francescano”, forse c’è speranza che l’uomo trovi il giusto equilibrio.
Valentino Romagnoli, frate cappuccino