Blog

Giustizia riparativa

«Se mi ha risparmiato forse è stato perché i nostri sguardi si sono incrociati». Con queste parole Guillaume, giovane prima tenuto sotto tiro e poi risparmiato durante la strage del Bataclan, racconta la terribile esperienza e prova a dare una spiegazione razionale al perché Samy Amimour, uno degli attentatori, abbia all’improvviso cambiato idea sul suo destino.

Sono parole che cita spesso Georges Salines, medico in pensione la cui figlia, Lola, è stata uccisa proprio al Bataclan la stessa sera. In memoria di Lola, Georges ha scritto un libro a quattro mani insieme ad Azdyne Amimour, il padre di quel Samy Amimour che si è fatto esplodere sul palco, dopo aver risparmiato Guillaume.

Come riporta Emmanuel Carrère in V13 (Adelphi, 2023), «Georges dice che anche la loro sofferenza va ascoltata. Dice che non si lotta contro la barbarie con la barbarie». Salines «è tra i sostenitori della cosiddetta giustizia riparativa che consiste nel permettere il dialogo tra vittime e carnefici, se le due parti lo desiderano: dopo il processo, senza implicazioni penali, senza pubblicità, senza nessun altro testimone se non le guardie carcerarie, poiché l’unico obiettivo è che ciascuno possa dire la sua verità e fare un passo avanti nella propria ricostruzione, se questo è possibile».

Elisa Bertoli, collaboratrice del Festival Francescano