Giannis Antetokounmpo è un cestista greco NBA dalla storia incredibile: figlio di immigrati nigeriani, a 17 anni condivideva con il fratello l’unico paio di scarpe da basket che la famiglia poteva permettersi. Poi la sua debordante fisicità (213 cm), il suo atletismo e la sua etica del lavoro lo hanno trasformato in uno dei giocatori più forti e completi della storia.
Recentemente però la sua squadra è stata eliminata ai play off e un giornalista gli ha chiesto: “La vostra stagione è stata fallimentare?”. Giannis ha risposto così: “Non c’è fallimento nello sport, ci sono giorni buoni e giorni brutti, in alcuni vinci e in altri no. Non devi sempre vincere. Vincono anche gli altri”. Un atteggiamento molto francescano verso la vita, dove il successo non si misura in termini di vittorie o di sconfitte, ma di impegno e generosità, probabilmente appreso dalla dura gavetta della povertà.
In una società iper-competitiva come la nostra, abbiamo ancora bisogno di lezioni come quella di Giannis a ricordarci ciò che davvero conta.
Valentino Romagnoli, frate cappuccino