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Benedizione del legame

Una neonata in incubatrice: non è una immagine insolita, neppure in un tempo avaro di nascite come il nostro, specie in Europa. Lo diventa, se la piccola è stata estratta dalle macerie di un devastante terremoto, che si è portato via tutta la famiglia. La bimba – partorita qualche ora prima del ritrovamento – era ancora attaccata alla mamma dal cordone ombelicale.

Più volte mi sono sorpresa a immaginare questa scena: una donna che partorisce la figlia sotto le macerie e poi muore, ancora attaccata a lei. Immagine struggente, dolcissima, eloquente.

C’è una dedizione alla cura e alla custodia della vita, nel nostro DNA. Possiamo censurarla, non volerla più riconoscere, ma non è per questo meno reale. Il mondo ne ha bisogno per tornare ad essere umano. Piccola Aya, miracolo di vita tra le macerie, tenacemente legata alla tua mamma: auguro a te e a tutte le donne di riscoprirsi appassionate generatrici di vita e fedeli custodi della benedizione dei legami. 

Maria Giovanna Cereti, clarissa