«Possiamo festeggiare il mondo se smettiamo di (voler) controllare tutto, se ci apriamo all’altro». È la conclusione della conferenza che Kurt Appel, professore di teologia fondamentale a Vienna, ha tenuto al Festival biblico di Vicenza nel maggio scorso, ripresa da “Uomini e profeti” del 18 giugno. Titolo: “Il senso del tempo: festeggiare la creazione”. E la creaturalità: il peccato originale consiste proprio nel non accettare la condizione creaturale, nel voler essere come dèi. Non c’è bisogno di essere come Dio, invulnerabili, anzi. È la vulnerabilità che ci apre all’altro e che quindi va festeggiata. La morte stessa è “un dono tragico”, che da una parte rattrista l’uomo, ma che lo protegge dal ritenersi invulnerabile, eterno, assoluto, dio. La Bibbia ci aiuta a trovare il senso del tempo, che è quello di festeggiare la creazione. E la nostra creaturalità.
Dino Dozzi, frate cappuccino