La situazione in cui vivono tanti poveri è sotto gli occhi di tutti. Le strade delle nostre città ci ricordano che viviamo insieme ma in una condizione di disuguaglianza.
Francesco e Chiara hanno combattuto la povertà come miseria, condividendo ciò che avevano ricevuto con i poveri per ristabilire il criterio di giustizia. Hanno scelto di vivere poveri come Cristo povero per seguire le Sue orme.
Noi oggi cosa possiamo fare, se non piccole scelte che ci portano alla condivisione, alla fratellanza e alla misericordia?
Perché a volte, guardando questi nostri fratelli, tornano in mente le parole di Seawomir Mrozek che nel suo testo teatrale “Emigranti” fa dire al personaggio dell’emigrante AA, che non ha nemmeno un nome, un’identità: «Certe volte ho l’impressione che abitiamo nel loro ventre. Come dei microbi. Due corpi estranei. Due parassiti. Due microbi patogeni. Fattori di decomposizione in un corpo sano».
Monica Cardarelli, collaboratrice del Festival Francescano