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Descrizione/discrezione

Tempo fa, agli alunni delle elementari, si dava il compito di “descrivere” un oggetto (il proprio paese, una persona cara, ecc.). Si chiedeva anche di scrivere dei “pensierini”, delle semplici frasi di senso compiuto. Il valore di tali compiti appare evidente se consideriamo che la “descrizione” è frutto di osservazione del dettaglio, del taglio, e scrivere un “pensiero” è consequenziale all’uso della logica che lega soggetto, verbo e predicato. Cose antiche e d’altri tempi? Certamente rispondono al bisogno di “esattezza” per superare l’indeterminatezza e l’approssimazione evitando le generalizzazioni. L’esattezza, come ci ricorda Italo Calvino nelle Lezioni americane, permette di avvicinarsi alle cose con discrezione, attenzione e cautela. Vale la pena, allora, imparare ad essere esatti, che non significa essere perfetti.

Anna Pia Viola, francescana secolare