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Declinare l’amore

I verbi all’infinito non si usano molto. Li conosciamo, servono per un linguaggio “primitivo”, ma quando si tratta di usarli, i verbi, vanno declinati. Certo, se parlassimo sempre all’infinito si capirebbe il senso complessivo, ma non le sfumature, non i particolari. Sarebbe come tentare di descrivere in bianco e nero ciò che nella realtà è a colori.

Giuliana di Norwich, mistica tedesca vissuta nel XIII sec., ha scritto una frase bellissima per declinare l’amore: «La misericordia opera in quattro modi: custodisce, sopporta, ravviva, guarisce, e tutto questo è la tenerezza dell’amore».

Quante sfumature in queste declinazioni. E quante altre ne potremmo trovare per dire la misericordia, per fare misericordia. Forse potrebbe essere proprio un piccolo esercizio da fare ogni giorno: trovare modi per declinare l’amore. Ci aiuterebbe, forse, a tenere lo sguardo orientato verso il mare senza fine dell’immenso cuore di Dio.

Ornella Fiumana, suora della Sacra Famiglia